Questa è un’antica ricetta piemontese. Nulla a che vedere con i
più noti crauti tedeschi che si ottengono per fermentazione.
La loro storia è tortuosa e affascinante. Li troviamo con il nome “Sal
Craud” in un libro “Libro contenente la maniera di cucinare” redatto da un
anonimo nel secondo settecento, redatto per la casa dei conti Cassioli di
Reggio Emilia.
La ricetta era un tentativo di italianizzare il “Sauerkraut”
tedesco, prodotto con i cavoli fermentati e di non facile reperimento in
Italia.
Non nasce, come si potrebbe credere, come pietanza rustica, ma
come alimento ricco di spezie e condimenti degno, appunto, per la tavola di un
conte.
Si diffonderà anche in Piemonte più come uno sfizio per
aristocratici. Solo più tardi, impoverendosi degli ingredienti raffinati e
incorporandone altri più poveri come le acciughe e l’aglio comparirà nella
cucina popolare.
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Ingredienti
per 6 persone:
1
cavolo cappuccio medio
½
bicchiere di vino bianco dolce (vernaccia, moscato ecc.)
¼ di bicchiere di aceto di mele ( o di vino
bianco)
½
bicchiere d’acqua
1
cucchiaio di zucchero
50
gr. di filetti di acciuga dissalati
1
spicchio d’aglio
Olio
extravergine d’oliva q.b.
Una noce di burro.
Sale q.b.
Procedimento
Lavate
e tagliate a striscioline sottili il cavolo.
Mettete
l’olio, il burro l’aglio e i filetti d’acciuga in una pentola capiente, rosolate dolcemente per
qualche minuto poi aggiungete il cavolo
tagliato a listarelle sottili.
Lasciate
insaporire per qualche minuto
rimestando spesso.
Aggiungete
l’aceto, il vino, lo zucchero, e
l’acqua. Rimestate e portate ad
ebollizione .
Abbassate
la fiamma al minimo, coprite la pentola e lasciate cuocere per 40 minuti.
Tutto
il liquido dovrà evaporare. Lasciateli riposare 24 ore e poi, gustateli caldi
di contorno alla salciccia, ai wrustel,
al cotechino, ai batsuà, alla frittata ecc.
Sono meta' piemontese e meta' francese, la cucina piemontese e' imbattibile !!!!!!!!!! SLURP |||||||
RispondiEliminabuonissimo
RispondiEliminaOttima ricetta piemontese
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