Un dolce
tipico piemontese consumato prevalentemente nelle feste ,Carnevale incluso. E’ una brioche morbidissima, a forma di
ciambella, arricchita con uvetta e mele
candite.
Deve il suo nome al fatto che veniva consumato nelle giornate di Leva,
giorni in cui venivano “tirati” i numeri, ovvero quando le nuove reclute
venivano sorteggiate per andare a prestare servizio, “Al Tiràj” o “I tiràgi”.
Ogni anno, fino al 1926 con la legge sull’ordinamento militare durante il Regno
d’Italia, il contingente dei giovani coscritti al compimento dei 21 anni di età
veniva selezionato e ripartito in base al sorteggio di un numero che stabiliva
la categoria e la durata del servizio militare; una festa che, nel Monferrato,
occupava l’intera comunità per diversi giorni, intrattenuta da musica e balli
e, ovviamente, anche dai dolci. La Tirà veniva consumata spesso con il miglior
vino a disposizione delle famiglie contadine, la riserva tradizionalmente
prodotta nell’anno di nascita della recluta, messa da parte ed imbottigliata per
essere bevuta in quel giorno tanto particolare.
Una torta, insomma, che ci narra di un tempo diverso, ma che ancora
oggi, sebbene diversa da una volta, viene apprezzata e ricordata dalla comunità
che ne ha dato i natali.
Fonte: Piemonte Top News
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Ingredienti
:
500 gr di farina 0
Procedimento
Sciogliete il lievito di birra nel latte.