Questa ricetta
poverissima e antichissima era uno dei miseri sostentamenti degli abitanti
delle valli e delle montagne. La consumavano così o, per i più “ricchi”,
insieme alla polenta.
Le origini del porro sono incerte, in Egitto era utilizzato
1500-2000 anni a.C. e dai qui furono i Romani a introdurlo in Europa, anche se
si pensa che fosse già presente nei territori celtici 3000 anni a.C.
E’ un ortaggio molto versatile che,
grazie al suo sapore, si può utilizzare in diverse preparazioni culinarie,
dalle zuppe ai risotti, dalle frittate agli stufati. Può essere consumato anche
crudo in pinzimonio. L'imperatore romano Nerone fu soprannominato "il
porrofago" perché era ghiotto di porri che utilizzava in gran quantità per
schiarirsi la voce.
Il porro è il simbolo nazionale del Galles.
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PIEMONTE IN BOCCA DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE,
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Ingredienti per 4 persone:
1 kg e mezzo di porri
1 lt e mezzo di latte
3 cipolle bianche medie
150 gr di
pane raffermo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe nero q.b. (facoltativo)
Procedimento
Pulite i porri
eliminando la radichetta, le foglie esterne più dure e l’eccesso di parte
verde.
Lavateli e affettateli.
Mettete il pane a bagno in mezzo litro di acqua tiepida.
Affettate le cipolle.
In una pentola scaldate
4 cucchiai d’olio , unite le cipolle e fate stufare delicatamente per qualche
minuto, quando saranno trasparenti unite i porri, il pane strizzato, il
latte e il sale.
Lasciate cuocere dolcemente per circa 30 minuti o fino a quando si sarà
addensato, frullate tutto, spolverizzate
di pepe e servite.
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