Molte leggende fanno risalire
l’origine dello zambaione a Torino, confermando così la tipicità di questa
ricetta.
Si narra che il frate francescano
Pasquale De Bajlon nel XVI secolo, a Torino, lo ideò come ricostituente per i
malati. Egli fu santificato e la ricetta
prese il nome di crema di San Bajlon storpiato poi in Sambajon.
Nei tempi andati lo zabaione era
preparato in un’apposita casseruola fatta di rame (polsonetto) con il fondo
ovale che obbligava il cuoco a tenere costantemente in mano il manico in modo
da poter controllare la temperatura mentre scaldava a bagnomaria.
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Ingredienti per 6 persone:
6 tuorli
6 cucchiai di zucchero
6 mezzi gusci d’uovo di vino Moscato
Procedimento
In una casseruola mettete lo
zucchero, unite i tuorli e sbattete con un frustino o con lo sbattitore
elettrico fino ad ottenere un composto soffice e spumoso.
Aggiungete lentamente il vino e
amalgamate bene.
Fate cuocere a bagnomaria mettendo
la casseruola in un recipiente più grande contenente dell’acqua bollente. Fate
cuocere a fuoco bassissimo e rimestate continuamente con una frusta. Quando lo
zabaione si sarà gonfiato ed ispessito toglietelo da fuoco e versatelo nelle
coppette.
Potete servirlo caldo o freddo
accompagnato con i savoiardi o i pavesini o i krumiri di Casale Monferrato.
E’ l’accompagnamento ideale per la
torta
di nocciole.
Adesso si tende ad usare il
Marsala, che come ben si sa è un ottimo vino siciliano, in realtà in Piemonte
si utilizzava il Moscato o il Barolo, quest’ultimo nella provincia di
Alessandria.
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