lunedì 20 aprile 2020

Trippa e fagioli – Tripa e faseuj


Ancora una gustosa  ricetta tipica del nostro Piemonte dove è cucinata e consumata da secoli ( ve ne è traccia già nel 1230).
Quella più rinomata è senz’altro la trippa di Moncalieri (in piemontese tripa 'd Muncalé)  che è un insaccato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano. Viene prodotta in Piemonte, in particolare a Moncalieri.
Essa trae presumibilmente le sue origini dalle usanze galliche tra le quali vi era quella di preparare salsicce insaccando varie parti di stomaci. L'innovazione introdotta a Moncalieri fin dal Medioevo fu quella di comprimere la trippa in modo da ottenere un insaccato decisamente più consistente di una salsiccia ed assimilabile ad un salame. La documentazione storica pervenuta attesta come la sua produzione  fosse già nota nel 1400. La città di Moncalieri era sede di un importante foro boario nei pressi del quale venivano macellate grandi quantità di animali ed era quindi un luogo di elezione per la lavorazione e la trasformazione di carni e frattaglie.
Per le sue caratteristiche viene in genere consumata come antipasto dopo essere stata affettata o, più raramente, porzionata in cubetti. A volte viene condita con olio extravergine d'oliva, limone e pepe nero oppure aromatizzata con vari tipi di spezie. Può anche essere usata come base per la preparazione di piatti caldi.
La trippa è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la utilizzavano per preparare salsicce. Oggi la trippa costituisce un alimento tradizionale di molte regioni d'Italia, non solo del Piemonte, ma in particolare della cucina veneta, romana, toscana e milanese, viene tagliata a strisce e quindi cotta in maniere diverse. Per lo più la trippa viene venduta già lavata e parzialmente cotta, e richiede poi un ulteriore tempo di cottura sia per acquistare la giusta morbidezza sia per potersi impregnare degli aromi che le conferiscono un sapore appetitoso.




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Ingredienti per 4 persone:

700 g  di trippa
300  g di fagioli bianchi di spagna o borlotti cotti ( o due scatole di fagioli)
2 patate non troppo grandi
200 g di passata di pomodoro
½ bicchiere di vino bianco
½ litro di brodo vegetale o di acqua di cottura dei fagioli
1 gambo di sedano
1 cipolla
1 carota
1 spicchio d’aglio
1 foglia d’alloro, di salvia e 1 rametto di rosmarino
Sale q.b.
Pepe q.b. (facoltativo)
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva  o, se preferite, 40 g di burro

Procedimento
Lavate la trippa , asciugatela  e tagliatela a striscioline di circa 5 cm o a losanghe.
In una casseruola  (possibilmente di coccio) scaldate 4 cucchiai di olio e fate soffriggere delicatamente   gli ortaggi  e l’aglio tritati per qualche minuto, unite anche il trito di erbe aromatiche.
Aggiungete la trippa tagliata e lasciate insaporire il tutto per 5 minuti a fuoco medio.
Bagnate con il vino e fatelo evaporare a fuoco vivo.
Unite la conserva,  e un bicchiere brodo vegetale caldo. Mescolate bene, abbassare la fiamma e fate cuocere a pentola coperta per circa un'ora.
Trascorso il tempo aggiungete le patate tagliate a tocchetti, il rimanente brodo e continuate la cottura per 30 minuti (se fosse troppo asciutta aggiungete ancora del brodo caldo).
Aggiungete i fagioli cotti e proseguite ancora la cottura per 10 minuti.
Servite ben caldo con una spolverata di pepe (facoltativo) e con fette di pane abbrustolite.







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