Ancora
una gustosa ricetta tipica del nostro
Piemonte dove è cucinata e consumata da secoli ( ve ne è traccia già nel 1230).
Quella
più rinomata è senz’altro la trippa
di Moncalieri (in piemontese tripa 'd Muncalé) che è un insaccato riconosciuto
come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano. Viene
prodotta in Piemonte, in particolare a Moncalieri.
Essa
trae presumibilmente le sue origini dalle usanze galliche tra le
quali vi era quella di preparare salsicce insaccando varie parti di stomaci.
L'innovazione introdotta a Moncalieri fin dal Medioevo fu quella di comprimere
la trippa in modo da ottenere un insaccato decisamente più consistente di una
salsiccia ed assimilabile ad un salame. La documentazione storica
pervenuta attesta come la sua produzione
fosse già nota nel 1400. La città di Moncalieri era sede di un
importante foro boario nei pressi del quale venivano macellate grandi
quantità di animali ed era quindi un luogo di elezione per la lavorazione e la
trasformazione di carni e frattaglie.
Per le sue caratteristiche viene in
genere consumata come antipasto dopo essere stata affettata o, più raramente,
porzionata in cubetti. A volte viene condita con olio extravergine d'oliva, limone
e pepe nero oppure aromatizzata con vari tipi di spezie. Può anche essere
usata come base per la preparazione di piatti caldi.
La trippa
è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace,
mentre i romani la utilizzavano per preparare salsicce. Oggi la trippa
costituisce un alimento tradizionale di molte regioni d'Italia, non
solo del Piemonte, ma in particolare della cucina veneta, romana, toscana e
milanese, viene tagliata a strisce e quindi cotta in maniere diverse. Per lo
più la trippa viene venduta già lavata e parzialmente cotta, e richiede poi un
ulteriore tempo di cottura sia per acquistare la giusta morbidezza sia per
potersi impregnare degli aromi che le conferiscono un sapore appetitoso.
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN
QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL
DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI A PIEMONTE IN BOCCA DI MARIA ANTONIETTA GRASSI.
VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
Ingredienti per 4 persone:
700 g di trippa
300 g di
fagioli bianchi di spagna o borlotti cotti ( o due scatole di fagioli)
2 patate non troppo grandi
200 g di passata di pomodoro
½ bicchiere di vino bianco
½ litro di brodo vegetale o di acqua di cottura dei
fagioli
1 gambo di sedano
1 cipolla
1 carota
1 spicchio d’aglio
1 foglia d’alloro, di salvia e 1 rametto di rosmarino
Sale q.b.
Pepe q.b. (facoltativo)
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva o, se preferite, 40 g di burro
Procedimento
Procedimento
Lavate la trippa , asciugatela e tagliatela a striscioline di circa 5 cm o a
losanghe.
In una casseruola (possibilmente di coccio) scaldate 4 cucchiai
di olio e fate soffriggere delicatamente
gli ortaggi e l’aglio tritati per
qualche minuto, unite anche il trito di erbe aromatiche.
Aggiungete la trippa tagliata e lasciate insaporire il
tutto per 5 minuti a fuoco medio.
Bagnate con il vino e fatelo evaporare a fuoco vivo.
Unite la conserva, e un bicchiere brodo vegetale caldo. Mescolate
bene, abbassare la fiamma e fate cuocere a pentola coperta per circa un'ora.
Trascorso il tempo aggiungete le patate tagliate a tocchetti,
il rimanente brodo e continuate la cottura per 30 minuti (se fosse troppo
asciutta aggiungete ancora del brodo caldo).
Aggiungete i fagioli cotti e proseguite ancora la
cottura per 10 minuti.
Servite ben caldo con una spolverata di pepe
(facoltativo) e con fette di pane abbrustolite.
Nessun commento:
Posta un commento