Narra la
leggenda che questa salsa nacque dalla necessità di conservare la frutta in una
zona dove gli inverni sono molto rigidi, il nome stesso ci spiega del perché ne
esitano tante versioni: Cugnà pare che sia il contratto di “Quel c’un ha” ossia
quello che ognuno ha, quel che c’è.
Per ore,
pesche di vigna, mele, prugne, pere, frutta secca immerse nel mosto di Barbera
o di Dolcetto o uve miste, cuocevano nel paiolo, sospeso sulle braci del camino
e le nostre nonne mescolavano in continuazione fino ad addensamento completo e
senza zucchero, merce rara e preziosa per i contadini di allora.
A metà strada
tra una salsa ed una marmellata, si tratta essenzialmente di una mostarda a base
di uva e altri ingredienti che possono comprendere mele renette/golden, nocciole, pere madernassa, mele cotogne,
fichi secchi (anche freschi), albicocche secche, chiodi di garofano, cannella,
frutta secca (mandorle, noci) . E’ una di quelle ricette che ogni famiglia
preparava a suo modo, per cui è difficile decretare un’unica ricetta, questa è
quella della nostra famiglia.
La
cugnà va consumata fredda in
accompagnamento al bollito misto alla piemontese, ai formaggi (specialmente la
robiola),alla polenta, ecc., oppure
spalmata sul pane.
La
preparazione lunga e laboriosa potrebbe scoraggiare, ma sappiate che l’impegno
è ampiamente ricompensato da un gusto impagabile.
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI
Ingredienti:
2,50 kg di uva Dolcetto
250 gr di mele
cotogne
250 gr di mele
renette
250 gr di fichi
freschi
1 kg di pere Martin Sec
250 gr tra noci e nocciole tostate e tritate
Una buccia
d’arancia non trattata
Una buccia di
limone non trattato
5 chiodi di
garofano
50 gr. di
zucchero.
Un pezzettino
piccolo di cannella sbriciolata
Procedimento
Lavate l’uva,
asciugatela e schiacciatela per ottenere il succo. Filtrate per eliminare le
bucce e i vinaccioli.
Versate il
succo in una pentola e portatelo a bollore, fatelo sobbollire a fuoco dolce
fino a ridurlo alla metà, schiumandolo di tanto in tanto, ci vorrà circa un’ora.
Trascorso il
tempo aggiungete tutta la frutta tagliata a pezzi e le bucce dell’arancia e del limone anch’esse a pezzi e lo zucchero.
Continuate la cottura per un’ora e mezza o fin quando la frutta sarà
completamente sfatta, poi aggiungete le noci, le nocciole, i chiodi di garofano
e la cannella e fate cuocere ancora per mezz’ora. Dovrà risultare una salsa
abbastanza densa. Versate la salsa calda nei barattoli di vetro a tenuta stagna
tipo i Bormioli, richiudete subito e
ponete in dispensa, consumate dopo una ventina di giorni. Si conserva per diversi
mesi perché il mosto d’uva è un conservante naturale.
Nessun commento:
Posta un commento