L’agnolotto del plin riconosciuto da anni come Prodotto Agrolimentare Tradizionale fa parte del bagaglio culturale di Langa legato al buon cibo. Il suo nome deriva dal “pizzicotto” che manualmente viene dato per chiudere il ripieno all’interno della sottile pasta sfoglia. Ogni singolo raviolo risulta così unico e diverso a riprova della sua artigianalità. Esistono vari tipi di questo particolare agnolotto: il classico di carne e verdura, particolarmente prelibato e ricercato, quello di sola carne sempre di razza bovina piemontese, quello di sole verdure da servire con un sughetto leggero di pomodoro. Il plin di Robiola di Roccaverano, quello al brasato al Barolo, quello di brasato di vitello e tartufo, di fonduta e tartufo e infine quello di gallina bionda.
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100 gr di coscia di vitello
100 gr di lonza di maiale
50 gr di salsiccia
½ cipolla piccola
½ gamba di sedano
50 gr di spinaci
1 cucchiaio di Parmigiano Reggiano
50 gr di burro
Rosmarino, noce moscata, pepe, sale q.b.
Per condire
100 gr di burro
Una ventina di foglie di salvia
Procedimento
Il ripieno potete preparalo già il giorno prima .
In una casseruola fate scaldare il burro, aggiungete la cipolla e il sedano tagliati a dadini molto piccoli, il rosmarino tritato e fate dorare il tutto per alcuni minuti. Aggiungete le carni e fatele cuocere come un arrosto, aggiustate di sale.
Lavate gli spinaci, e saltateli in padella con un cucchiaio d’olio.
A termine cottura estraete le carni dal tegame, lasciatele intiepidire poi unite gli spinaci, un pochino del sugo di cottura delle carni e tritate tutto con un mixer.
Aggiungete il Parmigiano Reggiano, l’uovo, la noce moscata e l’uovo.
Amalgamate bene tutto e lasciate riposare.
Mettete la farina e il sale sulla spianatoia, fate un buco al centro e aggiungete le uova. Impastate tutto, fino a ottenere un impasto compatto e omogeneo, formate una palla e lasciatela riposare per circa mezz’ora.
Servite con del Parmigiano Reggiano presentato a parte in una formaggiera.
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