venerdì 16 dicembre 2022

Cavolfiore alla Cavour

 "Cattura più amici la mensa che la mente “, è una frase famosa che il conte di Cavour amava ripetere e, pare, che nei bagagli dei suoi diplomatici, ci fosse sempre una bottiglia del Barolo che lui stesso, sotto l’attenta guida dell’enologo francese Louis Oudart,  usava come “arma segreta” per vincere le trattative più ostiche. Quanto l’ultimo aneddoto, raccontato dalle cronache dell’epoca, sia effettivamente vero, ahimè, è difficile dirlo: sicuramente, però, Camillo Benso conte di Cavour fu un uomo appassionato del buon vino e della buona cucina. “Nostro figlio è un ben curioso tipo. Anzitutto ha così onorato la mensa: grossa scodella di zuppa, due belle cotolette, un piatto di lesso, un beccaccino, riso, patate, fagiolini, uva e caffè. Non c’è stato modo di fargli mangiar altro! Dopodiché mi ha recitato parecchi canti di Dante, le canzoni del Petrarca… e tutto questo passeggiando a grandi passi in vestaglia con le mani affondate nelle tasche“, scrisse il padre, il marchese Michele Benso di Cavour, in una lettera alla moglie.
Una passione, quella gastronomica, che lo accompagnerà per tutta la vita. Proprio dal suo interesse per la cucina contadina, e per la precisione della cucina contadina della sua regione, il Piemonte, discende l’inconfondibile impronta delle ricette “alla Cavour”, e sappiamo che lo stesso conte contribuì in Parlamento con specifiche leggi a favore della risicoltura e della viticoltura. Per comprendere l’influenza di questa personalità italiana sulle vicende gastronomiche della nostra regione basti pensare che, all’interno de “Il Gastronomo moderno” di Borgarello, edito nel 1904, sono riportati diversi piatti così chiamati “alla Cavour”: tra questi, un potage, una crema di riso al brodo con tuorlo, una tête de veau, un cappone, un gelato al limone, ed un pudding di riso.
Questa ricetta che oggi vi propongo è una di quelle particolarmente amate dal conte e che, per questo motivo, porta il suo nome.

Fonte:  Piemonte Top News

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Ingredienti per 4 persone:

1 cavolfiore bianco non troppo grande

2 uova sode
2 acciughe sott'olio
80 g di burro
60 g di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 limone (succo)
Sale q.b.

 

Procedimento

Pulite il cavolfiore eliminando le foglie e la base del torsolo, suddividete le cimette e lessatele in acqua salata per circa dieci minuti, dovranno risultare tenere ma non stracotte.

Scolatele bene e ripassatele in padella con quaranta grammi di burro.
Nel frattempo, rassodate le uova mettendole nell’acqua fredda e calcolando il tempo di cottura in dieci minuti dall’ebollizione.
Trascorso il tempo scolate le uova e passatele sotto l’acqua fredda per qualche minuto, servirà a facilitarne lo sgusciamento.
Accendete il forno e portate la temperatura a 180°C.
Imburrate una pirofila e deponeteci le cimette, cospargetele con il Parmigiano e infornate (forno già a temperatura) e fate cuocere per dieci minuti.
Sgusciate le uova e tritatele e raccoglietele in una ciotola insieme al prezzemolo e alle acciughe sminuzzate.
In un pentolino fate fondere il rimanente burro, aggiungete un cucchiaio di succo di limone e versatelo nella ciotola con le uova, amalgamate bene.
Sfornate le cimette e versate sopra la salsina alle uova, servite subito.

 

 

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